Il terribile Cane della Scala, che non potendo Impadronirsi di Padova, aveva divisato di conquistarne almeno gran parte del territorio, dopo aver preso Monselice e la sua famosa Rocca, passò con tutte le sue forze sotto le mura di Este, sempre nel medesimo estate del 1317. La città di Este era stata dalla Repubblica Padovana assai bene fortificata, e prima d'intraprenderne l'assalto lo Scaligero ne intimava la resa a quel comandante. Era al comando di quel forte il valoroso e fedele Antonio Contarini, il quale all'intimazione di resa rispose dall'alto del castello con un ben nutrito gettito di sassi e di frecce, tanto che lo stesso Cane rimase ferito. L'assalto della città, fra alterne vicende e atti di gran valore d'ambo le parti durò due giorni, ma vinse l'assalitore il quale. entrato in città, per vendicarsi della valorosa resistenza dei nostri fece incendiare il magnifico castello e abbattere gran parte delle mura della città. E così anche Este fu per noi perduta, e pochi giorni dopo ugual sorte toccò alla nostra Montagnana ed al forte e ben munito Castelbaldo. Proseguendo la sua marcia, tutte le nostre fortezze del Polesine caddero in mano allo Scaligero, il quale potè entrare vittorioso anche a Rovigo, che era stata abbandonata dal podestà padovano Gualperto Capodivacca. A corto di denaro causa la lunga guerra, Cane della Scala cedette per una forte somma il dominio di Rovigo e suo territorio a Obizzo e Rinaldo d'Este signori di Ferrara. Intanto eravamo giunti al fatale 1318 ultimo anno della già gloriosa Repubblica di Padova e lo Scaligero ben fornito di denaro e di rinforzi di uomini lasciò Rovigo e si recò a devastare le campagne di Piove di Sacco, e venne ad accamparsi a Ponte S. Nicolò a pochi chilometri da Padova.
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